Giorno 18: Cuccìa di Santa Lucia

Quaesto articolo arriva in ritardo di qualche giorno ma non potevo non parlarvi della cuccìa di Santa Lucia.
Qualche settimana fa un caro amico pubblica su facebook qualche riga con la storia di questa minestra. Io e lui abbiamo lavorato insieme ma, nei tanti discorsi fatti di cibo e storie, la cuccìa non era mai stata menzionata. Leggendo le sue parole ho chiesto come mai non me ne avesse mai parlato e lui, di tutta risposta mi disse che alla prima occasione me l’avrebbe fatta assaggiare.
Questa mattina mi arriva un suo messaggio e in meno di un’ora ho la mi porzione di cuccìa.
Una leggenda molto diffusa a Siracusa narra che la mattina del 13 dicembre del 1646 si presentarono nel porto alcune navi che scaricarono un inatteso e provvidenziale carico di grano e scompavero. Per poterlo consumare immediatamente, il grano non venne macinato ma bollito e mangiato. Santa Lucia, patrona della città, venne ritenuta l’artefice del miracolo e da qui il 13 dicembre (data della sua morte a Siracusa) i siciliani usano mangiare la minestra di grano.

Cuccìa di Santa Lucia
Ingredienti
- 500 g di grano
- 500 g di ceci
- 2 cipolle
- 4 foglie di alloro
- 8 cucchiai di olio extravergine
- sale e pepe qb
Istruzioni
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Mettete il grano in ammollo per due giorni e i ceci per uno. Sciacquate entrambi fino a quando l'acqua non sarà limpida.
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Cuocete i ceci e il grano separatamente. In una pentola versate il grano e aggiungete tanta acqua fino a coprirlo per il doppio del volume (es se il grano è alto 3 cm, aggiungetene 6 di acqua). Dal momento del bollore abbassate la fiamma lasciando appena sobbollire con il coperchio socchiuso.
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Dopo un'ora dall'inizio della cottura aggiungete 2 foglie di alloro, una cipolla e 4 cucchiai di olio. Cuocete per un'altra ora.
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Procedete allo stesso modo con i ceci facendoli cuocere per 75 minuti. A metà cottura aggiungete anche qui l'alloro, la cipolla e l'olio.
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Quando sia i ceci che il grano saranno cotti mescolateli insieme e cuoceteli per altri 40 minuti. Regolate di sale e pepe.