La pastiera napoletana di Totò

Erano i primi anni ’90 quando in edicola uscì la raccolta in vhs dei film di Totò. Come tutte le raccolte iniziò nel periodo tra Natale e la Befana e io finii per trovare il primo numero nella mia calza. La Befana nel caso specifico era mio nonno che al mattino, finse di essere meravigliato almeno quanto me e ricordo ancora l’affermazione “Questo fa ridere!”. Non conoscevo Totò, ero troppo piccola e i film per me erano cose da grandi, ma iniziai a scoprire ed apprezzare quel buffo uomo che si, faceva ridere. A quel primo regalo ne seguirono altri, tutti attesi allo stesso modo e amati sempre più. Sono finita per crescere con Un turco napoletano, L’imperatore di Capri, Totò contro Maciste, solo per citare alcuni dei miei film preferiti.
Oggi, al cinquantesimo anniversario dalla morte di Totò, il Calendario del cibo italiano ha voluto dedicare la giornata al principe della risata. Qulche giorno fa Lucia ha messo a disposizione il libro Fegato qua, fegato là, fegato fritto e baccalà, inviando a chi volesse contribuire alla giornata, la foto della ricetta. Il libro, praticamente introvabile, raccoglie le ricette di Totò che lui definiva “quisquilie a pranzo e pinzillacchere a cena” scritto da Liliana De Curtis e Matilde Amorosi.
La scorsa estate avevo provato a cercarlo in varie bancarelle che vendono libri usati ma senza risultato. Qualche giorno fa ho provato a cercarlo di nuovo online ed ecco che ne spuntano fuori addirittura due copie. Lo compro e pochi giorni dopo la mia portinaia mi fa trovare il pacchetto al mio ritorno.
A Lucia avevo chiesto ben tre ricette, che lei pazientemente mi aveva inviato, ma quando ho iniziato a sfogliare il libro, ho pensato “Le voglio fare tutte!”. Sono state le richieste del Biondo a far si che scegliessi la pastiera. Senza canditi e con dosi pantagrueliche che io, per ovvi motivi ho dimezzato, ma che riporto nella versione originale presa dal libro.
La pastiera napoletana di Totò
Ingredienti
- 1 confezione di pasta frolla
- 1 kg di ricotta
- 1 scatola di grano cotto per pastiera
- 10 uova
- 8 cucchiai di zucchero
- 1 tazzina di acqua di fiori d'arancio
- 1/2 bicchiere di latte
- 1 tazzina di zucchero
- sale
Istruzioni
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In un tegame versate il grano cotto ed il latte. Cuocete per circa 20 minuti mescolando di continuo. Togliete dal fuoco e lasciate raffreddare.
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Setacciate la ricotta e lavoratela con lo zucchero, l'acqua di fiori d'arancio, 5 uova intere, 5 tuorli (conservate gli albumi) e il pizzico di sale.
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Montate a neve i 5 albumi e uniteli delicatamente al composto.
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Imburrate e infarinate una taglia con la cerniera e foderatela con la pasta frolla a cui avrete tolto una parte da utilizzare per le decorazioni. Versate all'interno la crema, livellatene la superficie e con il resto della pasta frolla formate delle striscioline che disporrete sulla superficie a mo' di grata.
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Infornate a 200 °C per 40 minuti (io ho tenuto il forno a 180°C).
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Lasciate raffreddare la pastiera e spolverizzate con lo zucchero a velo.
La Pastiera è uno di quei dolci di cui non ne hai mai abbastanza…perchè ti accoglie con quel profumo inebriante e ti conquista al primo morso per il suo trionfo di gusto!!!! Quest’anno tra lavoro, casatielli, Sartù e pranzi in famiglia non sono riuscita a preparla e mi sento un pò come se avessi tradito la tradizione che la vuole sulle nostre tavole a Pasqua!!! Tu l’hai preparata a regola d’arte e sono contenta che sia riuscita a trovare anche il libro delle ricette di Totò pieno di tante bellissime ricette e corredato dalle sue battute che riescono sempre a strappare una sonora risata!!! complimenti
Buonissima… io sono cresciuta a pastiera e totò… Un amore! Un bascione
La pastiera è buona sempre non solo a Pasqua, ottima con tutti quei sapori e profumi e poi rifare quella cara a Totò sarà stato un piacere per te…anche io ho cominciato a collezionare le cassette dei suoi film e adesso li ho su sky ondemand tutti registrati e me li guardo con grande piacere, era una spelndida persona…saluti cari e auguri