Pani cunzatu

“Vuoi mangiarti tanticchia di pane di frumento? L’ho sfornato manco un’ora fa. Te lo conzo?” Senza aspettare la risposta tagliò due fette da una scanata, le condì con l’olio d’oliva, sale, pepe nero e pecorino, le sovrappose, gliele diede. Montalbano niscì fora, s’assittò su una panca allato alla porta e a primo boccone si sentì ringiovanire di quarant’anni, torno picciliddro, era il pane come glielo conzava sua nonna. Andava mangiato sotto quel sole, senza pinsare a niente, solo godendo dell’essere in armonia col corpo, con la terra, con l’odore dell’erba”. (Andrea Camilleri – La voce del violino, pp 102, 103).
Il pani cunzatu, il pane condito, è uno dei “piatti” poveri della cucina siciliana. E’ definito anche pane della disgrazia e nasce dalle abitudini del popolo che fece di necessità virtù. Per sopperire alla mancanza di un companatico ricco, si ricorreva a condimenti economici e facili da reperire. I più fortunati potevano acquistare un pezzo di sarda che strofinavano sul pane per avere la sensazione di masticarne le carni, tutti gli altri, dovevano accontentarsi del pane e qualche fetta di pomodoro.

Pani cunzato
Ingredienti
- 1 piccola pagnottina
- 5/6 filetti di acciuga sott'olio
- 1 mozzarella
- 1 pomodoro
- una manciata di rucola
- capuliato (o pesto rosso) qb
- olio extravergine di oliva qb
- basilico o origano qb
- sale e pepe qb
Istruzioni
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Riscaldare in forno il pane, appena sarà abbastanza caldo tagliatelo a metà e farcitelo partendo dalla base con la rucola, il pomodoro a fette, la mozzarella, i filetti di alici, il capuliato, olio, basilico, origano, sale e pepe.
Note
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